Io Non Rischio

o non rischio è una campagna di comunicazione nazionale che nelle piazze di tutta Italia promuove le buone pratiche di protezione civile e sensibilizza in maniera capillare i cittadini sui rischi del territorio e i comportamenti da mantenere in caso di eventi calamitosi.

Ma ancora prima di questo, Io non rischio è un proposito, un’esortazione che va presa alla lettera: è la pacifica battaglia che ciascuno di noi è chiamato a condurre per la diffusione di una consapevolezza che può contribuire a farci stare più sicuri.

L’Italia è un paese esposto a molti rischi naturali, e questo è un fatto. Ma è altrettanto vero che l’esposizione individuale a questi rischi può essere sensibilmente ridotta attraverso la conoscenza del problema, la consapevolezza delle possibili conseguenze e l’adozione di alcuni semplici accorgimenti. E attraverso conoscenza, consapevolezza e buone pratiche poter dire, appunto: “io non rischio”.

Nel 2019 la campagna, promossa e realizzata dal Dipartimento della Protezione CivileAnpasIngvReLuis e Fondazione Cima si è tenuta il 12 e 13 ottobre in occasione dell’apertura della Settimana della Protezione Civile.

La nostra iniziativa: il rischio alluvione

Nel 2019, come tema per l’edizione di “Io non rischio”, ci siamo focalizzato sul rischio alluvione. Questa scelta è stata dettata dalle varie ermegenze e dai monitoraggi che si sono succeduti nel nostro territorio. In particolare la piena del 5 febbraio del Reno, con l’esondazione in vari punti, ma anche le piene del Lavino, che sono state monitorate costantemente.

I nostri volontari hanno perciò costruito la “tenda dell’alluvione”, un’istallazione artistica dove vengono spiegate i buoni comportamenti da tenere in caso di alluvione, secondo  uno schema di domanda/risposta, adatto anche ai più piccolini. In questo senso la sezione è stata divisa in “allerta”, “alluvione” e “il dopo”, per spiegare che la Protezione Civile non si attiva solo durante l’emergenza, ossia l’alluvione, ma è anche importante prima e dopo l’evento calamitoso. La Protezione Civile è costituita, infatti, da tutti noi nel momento in cui adottiamo buone pratiche per prevenire i danni provocati da un’alluvione. Fra queste, ad esempio, informarsi sulle condizioni meteo e sulle allerte regionali, oppure, nel caso di eventi in corso, non dormire o soggiornare nei pianti seminterrati.  

I nostri volontari hanno anche creato una linea del tempo, in cui sono stati inseriti alcuni articoli di giornale, foto e testimonianze di eventi alluvionali avvenuti a Zola Predosa e dintorni. Lo scopo di questa raccolta è stato quello di sensibilizzare le persone al fatto che questi eventi, pur non essendo all’ordine del giorno,  sono comunque più comuni di quello che la memoria imponga.

La tenda dell'alluvione

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