Protezione Civile

Il volontariato di protezione civile è nato sotto la spinta delle grandi emergenze che hanno colpito l’Italia negli ultimi 50 anni: l’alluvione di Firenze del 1966 e i terremoti del Friuli e dell’Irpinia, sopra tutti.

Una grande mobilitazione spontanea di cittadini rese chiaro che a mancare non era la solidarietà della gente, ma un sistema pubblico organizzato che sapesse impiegarla e valorizzarla. Il volontariato di protezione civile unisce, da allora, spinte di natura religiosa e laica e garantisce il diritto a essere soccorso con professionalità.

Con la legge n. 225 del 24 febbraio 1992, istitutiva del Servizio Nazionale della Protezione Civile, le organizzazioni di volontariato hanno assunto il ruolo di “struttura operativa nazionale” e sono diventate parte integrante del sistema pubblico.

Le attività di Protezione Civile si suddividono in:

  1. Rischio idraulico
  2. Rischio idrogeologico
  3. Terremoti

Per Protezione civile si intendono tutte le strutture e le attività organizzate per tutelare, prevenire e soccorrere la vita, l’ambiente e i beni provocati dai danni o dal pericolo derivanti da calamità naturali e da catastrofi.

Il Dipartimento della Protezione Civile – a seguito del decentramento amministrativo – stimola, anche nelle autonomie locali, una forte identità nazionale del volontariato di protezione civile per favorire una pronta risposta su tutto il territorio. Il volontariato si integra inoltre con gli altri livelli territoriali di intervento previsti nell’organizzazione del sistema nazionale della protezione civile, in base al principio della sussidiarietà verticale. È inoltre attore del sistema e del proprio territorio: protegge la comunità in collaborazione con le istituzioni, in base al principio della sussidiarietà orizzontale.

Per verificare e testare i modelli organizzativi d’intervento in emergenza, il Dipartimento e le Regioni promuovono esercitazioni che simulano situazioni di rischio a cui le organizzazioni di volontariato partecipano. Come struttura operativa del sistema nazionale di protezione civile, possono anche promuovere e organizzare prove di soccorso che verificano la capacità di ricerca e intervento. 

I volontari di Protezione Civile, coordinati dalla Consulta Provinciale del volontariato di protezione civile, sono formati in corsi per l’avvistamento e lo spegnimento degli incendi boschivi, per intervenire nelle emergenze idrauliche e interventi di assistenza alla popolazione, e per tali interventi l’Associazione dispone di motoveicoli, autoveicoli, veicoli ad uso speciale antincendio, idrovore, generatori, tende, ponte radio.

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